I conflitti e le tensioni tra la generazione della Rete ed i legislatori off line stanno ancora crescendo. I legislatori siedono su tutta la forza, ma la generazione della rete è seduta su tutto il futuro. Con le recenti rivelazioni di spionaggio e sorveglianza all’ingrosso da parte della NSA degli Stati Uniti, queste tensioni sono state portate di nuovo alla luce.
Le persone e legislatori che sono nati nel mondo offline, lo sono senza che nessuno di loro lo abbia scelto. Nessuno li ritiene, o dovrebbe ritenerli, responsabili per il fatto di essere nati off line. Tuttavia, la gente dovrebbe – e lo fa – ritenerli responsabili perché non stanno nemmeno facendo un sforzo per capire la generazione della rete e respingono le loro richieste di riservatezza e dignità. Ascoltare i lobbisti delle grandi multinazionali non conta, anche se questi lobbisti si fanno chiamare “soggetti interessati”. Anche loro sono nati offline, e potranno solo dire ai legislatori che la rete deve essere più ristretta perché interrompe i loro affari, consentendo alla concorrenza di fare le stesse cose a un decimo del costo.
Non sono solo gli Stati Uniti e la NSA spiare i loro cittadini in questo modo. Anche le forze di sicurezza dei paesi europei lo fanno, e lo sappiamo fin troppo bene, anche se probabilmente non viene detto troppo nelle campagne elettorali.
Le richieste della generazione della rete sulla privacy fondamentale, il rispetto fondamentale – anche la dignità fondamentale – sta diventando sempre più forte di fronte a queste eclatanti violazioni della privacy. Sfortunatamente, di solito viene trattata con immeritevole mancanza di rispetto dai nativi offline, come dai legislatori e dai lobbisti.
Troppo spesso, sentiamo persone che sono nate nel mondo offline che si fanno beffa delle esigenze di riservatezza della generazione della rete, e sentiamo gli anziani nativi offline dire cose del tipo “tanto in ogni caso buttano via tutta la loro vita privata su Facebook. Come possono dare valore ad un qualunque tipo di privacy? Non può essere un grosso problema se con la legge andiamo e ci prendiamo quella che resta”.
Questa affermazione, non importa la sua esatta formulazione, è tanto diffusa quanto è scandalosamente ignorante e arrogante. Si ignora una delle distinzioni fondamentali che facciamo: fare qualcosa volontariamente, o essere costretti a farlo contro la propria volontà. Non viene fatta differenza tra l’azione volontaria e l’azione forzata. Immaginate quei nativi offline che fanno le seguenti dichiarazioni, che hanno tutte la stessa mancanza di tale importante distinzione:
“Questa vecchietta sta regalando parte dei suoi soldi a degli istituti di beneficenza da lei scelti. Ovviamente, lei non si preoccupa di risparmiare i suoi soldi, quindi non può essere un grosso problema se prendiamo il resto dei suoi soldi senza che lei possa dire niente al riguardo”.
“Queste persone stanno facendo sesso con un sacco di gente. Evidentemente, a loro non importa di fare sesso con altre persone, e questo mi dà il diritto di fare sesso con loro, con la forza se necessario”.
Se queste due affermazioni risultano incredibilmente arroganti a voi come come ai nativi off line, allora avete bisogno di imparare e capire che la prima affermazione, che tratta la privacy come qualcosa che disponibile ad essere portata via, è percepita esattamente come incredibilmente arrogante dalla generazione della rete.
Queste due affermazioni sono semanticamente equivalenti alla prima, mettendo in evidenza l’atrocità che risulta quando le persone con arroganza respingono la differenza tra azione volontaria e azione forzata. I diritti violati nelle ultime due affermazioni sono importanti – giuridicamente, filosoficamente, ed emotivamente – come il diritto alla privacy. Eppure, legislatori offline nati sembrano del tutto incapaci di comprendere la differenza tra libero arbitrio da un lato e la forza a mano armata, dall’altra, quando si tratta di cedere i dettagli sulla propria vita privata.
Per essere super-chiaro: Solo perché qualcuno sceglie di essere aperto su alcune parti della loro vita volontariamente in modi che i nativi offline non farebbero, questo non dà a loro assolutamente alcun diritto di prendere con la forza il resto della privacy della generazione della rete.
I legislatori nativi offline e i burocrati hanno violanto in blocco i diritti della generazione della rete, utilizzando la più arrogante delle giustificazioni. Questo deve finire, e deve finire ieri.
La generazione della rete andrà a votare tra meno di un anno. Sono ormai la metà della popolazione europea, e non avranno nessuno disprezzo che è stato mostrato verso di loro.
Articolo tradotto da Mauro Pirata del Partito Pirata Italiano