Capitalismo. Continuiamo a dire quella parola. Non ci rendiamo conto che significa tutto ciò che gli altri pensano che significhi. Qualunque cosa significasse la parola “capitalismo”, si è trasformata in una parola in politichese che evita di pensare. Nessuno può avere una vera discussione se insistiamo ad utilizzarla.
“Capitalismo” è una di quelle parole la cui definizione nel dizionario ha ben poco a che fare con ciò per cui la gente la usa nelle conversazioni. La parola significa molte cose diverse a seconda della persona alla quale lo si chiede, a quale sia il contesto della discussione, e dipende da qualcosa di casuale come l’attuale allineamento dei pianeti o qualsiasi altra cosa. Può significare:
-
<li>Qualcosa di buono sullo status quo: la possibilità di avviare una tua attività. Il libero mercato (quando funziona). La competizione che porta a idee migliori. La possibilità di scelta da parte dei consumatori. La possibilità di scegliere quale lavoro si desidera fare. Tutto quanto sopra, o solo alcune delle suddette cose.
- Qualcosa di brutto sullo status quo: la proprietà privata dei mezzi di produzione. Lo sfruttamento dei lavoratori. Il libero mercato (quando non funziona). La competizione che soffoca le buone idee. La plutocrazia. I monopoli. Le speculazioni a breve termine a discapito dell’ambiente. Tutti o alcuni dei punti sopra.
- Qualcosa che non è lo status quo: il libero mercato. Imprese più piccole, decentrate, invece di società giganti. La mancanza di plutocrazia. La mancanza di monopoli. La proprietà distribuita dei mezzi di produzione. Un mercato del lavoro sano dove puoi scegliere un salario decente. Tutti o alcuni dei punti sopra.
Serve anche evidenziare le varie cose che significa “anti-capitalismo”:
- la tirannia
- la libertà
- nessuna libertà
- democrazia
- mancanza di democrazia
- la possibilità che ti portino via la casa
- non avere il pericolo che ti portino via la casa
- essere costretti a lavorare con un lavoro inutile che detesti
- non essere costretti a lavorare con un lavoro inutile che detesti
- pianificazione centralizzata autoritaria
- pianificazione decentrata libertaria
- anarchia
- intrinsecamente statalista, quindi non l’anarchia
- distopia economicamente stagnante
- utopia da post-scarsità
- vivere nei boschi e mangiare corteccia e indossare pellicce
- progresso tecnologico e scientifico esplosivo liberato dalle esigenze di capitale
- Star Trek
- Mad Max
- Stalin
- Gandhi
- Il libero mercato (sì, davvero)
A meno che non si rimanga all’interno di una cerchia sociale in cui tutti sono d’accordo sul significato di “capitalismo ” (che probabilmente non succede), porre la domanda “siete pro o anti-capitalismo?” ha senso quanto “sei pro- o anti- istamina” solo che “antistaminico” ha in realtà una definizione.
Quindi, vi prego, persone di tutto il mondo. Se siete pro-capitalista (qualunque cosa significhi), per favore smettete di cercare di convincere la gente che il problema è il “corporativismo, non il capitalismo”. Se siete anticapitalisti (qualunque cosa significhi), per favore smettete di cercare di convincere la gente che “capitalismo è sfruttamento”. Non appena la parola “capitalismo” inizia ad essere messa in giro, per ognuno la nozione preconcetta di cosa significa la parola prende il sopravvento, e diventa impossibile il dibattito costruttivo. Psicologicamente, è come se ogni fazione urlasse contro l’altra in lingue completamente diverse.
Ovviamente, io non ho intenzione di costringere nessuno a cambiare le parole che usano. Solo un capitalista e/o anti-capitalista cercherebbero di fare qualcosa di simile. Ma seriamente. Sarebbe bello se potessimo smettere di dire questa parola, e dire che cosa si intende, invece.